La macchina slitta sulla strada ghiacciata e colpisce violentemente una renna. Anna Magnusson si ferma, si infila un berretto di lana e prende il coltello dallo zaino nel bagagliaio. L'orologio segna le 01:30 di notte, e ci sono più di 30 gradi sotto zero lì, sulla strada tra Luleå e Pajala. Anna è cresciuta a Stoccolma e non ha mai pensato alle sue origini. Sua madre, che è una Sami, non ha mai spiegato il motivo per cui se n'è andata dal remoto villaggio di montagna nel nord della Norvegia. Ora Anna, che lavora come sostituto procuratore, è sulla strada per Kautokeino, in Lapponia, dopo diversi anni di assenza. La nonna l'ha chiamata e le ha chiesto di andare a difendere il cugino Nils Mattis, accusato di stupro. La famiglia è disperata: non può fare a meno del lavoro di Nils Mattis in montagna. Ma quando Anna legge l'inchiesta della polizia, si insospettisce. Come farà a restare imparziale? Per lei è difficile rispettare il codice silenzioso della famiglia, fatto anche di leggi non scritte. Chi c'è dietro le morti che si verificano mentre Anna è lì? Chi vuole sbarazzarsi di lei?