Un imponente corteo di guerrieri sfila per le strade di Valusia, tra le grida della folla e i fiori gettati dalle donne. Si susseguono trombettieri, arcieri, fanti con ampi scudi che rimbombano all’unisono, “il corpo militare più potente del mondo, le Guardie Rosse”, i mercenari selvaggi, ancora arcieri e fanteria e infine di nuovo trombettieri a chiudere la sfilata. Il re Kull osserva questo spettacolo impressionante con orgoglio, non dall’alto di un palazzo, assiso su un trono, ma “sulla sella di un grande stallone, come un vero re guerriero”. Il popolo osserva il possente sovrano con sentimenti contrastanti: molti ammirano il suo valore e la sua prestanza fisica, altri lo considerano un “maledetto usurpatore, venuto dalle isole pagane”: per questi ultimi è una vergogna che un barbaro proveniente dalla selvaggia Atlantide sieda sul trono di Valusia. Kull ha conquistato col ferro quel trono, uccidendo il sadico re Borna che aveva voluto quell’ex schiavo ed ex gladiatore a capo delle sue Guardie Rosse, e col ferro lo mantiene, tra mille congiure e pericoli. Pericoli dai quali a quanto dice vuole proteggerlo Ka-Nu, ambasciatore del re dei Pitti a Valusia, che affianca a Kull il prode guerriero Brule: i due dovranno sventare le trame omicide di una spietata setta di uomini-serpente...