In un’epoca come la nostra, abituata ad una cultura e pseudocultura del “mordi e fuggi”, per il frenetico modus vivendi in cui l’immediatezza si configura sempre più come necessità, pare che spesso l’uomo moderno non abbia più voglia né tempo di leggere i romanzi, che richiedono di tempi lunghi e rilassati di assimilazione per ottenere una visione completa del percorso dei personaggi, per addentrarsi tra le trame della narrazione. Viene a questo punto in soccorso il racconto brevissimo, o “miniracconto” (in alcuni casi chiamato anche “microracconto”, termine che scelgo di utilizzare) che non si prefigge di sostituire il romanzo o il racconto lungo, ma di offrire un’alternativa con specifiche caratteristiche tecniche che costituiscono un nuovo prodotto letterario di grande valore, anche se ancora poco conosciuto e ancor meno diffuso nel nostro paese. All’estero non è così.