Un miscuglio d’avvenimenti tra la Napoli antica e quella piccolo borghese. I personaggi s’intrecciano tra storie tragiche e avvenimenti ilari, con un’umanità che alle volte si tinge d’egoismo ed altre di appassionata solidarietà. I sentimenti s’inseguono vorticosamente per l’affermazione di verità, tutte diverse e tutte piene di ragioni. Alcune volte si trasgredisce seguendo un credo non conosciuto e dall’apparenza ambiguo. Alla fine di un anno e mezzo ci sono mille cose da raccontare! Fabrizio Pietra, in una delle mille viuzze prospicienti Via Toledo s’imbatte nel filosofo semianalfabeta don Peppino, libero di gestire le proprie giornate perché pre-pensionato a seguito di un grave infortunio. Alcuni abitanti del quartiere Montecalvario, anche loro semianalfabeti, nel tempo libero, seguono don Peppino per imparare le sue massime, tutte dal sapore di verità, ma dette con un linguaggio originale tipico di chi esprime un sentimento vero con gravi errori di stile e di grammatica. Fabrizio, figlio di un ambiente piccolo borghese teso sempre al conseguimento di stabilità e di prestigio, appare a madre, sorelle e fidanzata, come ancora acerbo e impreparato nel percorrere l’unica strada utile che quell’ambiente consente. Due mondi diversi, ostili e diffidenti tra loro, s’incontrano per la prima volta e scoprono di avere un’umanità comune che può collaborare nel percorso di una strada ignota ma avvincente. Gli avvenimenti non tardano a presentarsi