La fame può essere sconfitta, e lo si può fare pedalando! La bicicletta che salverà il mondo racconta vicende di bici e di lotta alla fame ambientate sia in Paesi in via di sviluppo sia in Italia. Sono storie che analizzano da differenti angolazioni il tema del diritto al cibo ma anche a una vita dignitosa e salubre e a scegliere il posto in cui vivere. Dall'autore di Rwanda. Istruzioni per un genocidio (Infinito edizioni, 2010). "La mia attività sportiva mi ha permesso di visitare molti Paesi, anche quelli dove la povertà estrema era sotto gli occhi di tutti. Come in Messico, dove ho realizzato il record dell'ora. Era il 1984 e ho usato una bici modernissima, che sembrava arrivare dal futuro. Pesava solo 7,5 chilogrammi. Oggi si trovano in commercio biciclette che pesano sei chili, frutto di una tecnologia avanzatissima. Questo è solo un esempio del grande progresso che, in poco meno di trent'anni, l'umanità ha saputo realizzare. Eppure, nello stesso arco di tempo, non siamo stati capaci di cancellare la fame dalla faccia della terra. Al contrario, il numero di persone che la patisce ha continuato ad aumentare…". (Francesco Moser) "I biocarburanti sono la nuova frontiera del colonialismo. Cambiano i fattori ma il risultato è sempre lo stesso: una volta andavamo in Africa per schiavizzare le persone, poi con le cannucce per succhiare via il petrolio dalla terra o con il piccone per scrostare i diamanti dalle miniere; oggi andiamo in Africa con la pala e il rastrello alla ricerca di ettari di terra che noi non abbiamo". (Edoardo Maturo) La bicicletta che salverà il mondo sostiene con i proventi dei diritti d'autore la campagna Operazione Fame di ActionAid.
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