Eri vaga confuso e senza meta nelle campagne nebbiose di un’Emilia onirica e straniante: ha soltanto un indirizzo e un nome scritti su un foglietto, l’unica cosa che gli resta sulla terra. Dano attraversa la pianura sopra un treno che lo porta al funerale di sua madre. Eri e Dano sono fratelli, ma ignorano l’esistenza l’uno dell’altro. Un segreto però, serbato da loro madre fino alla tomba, finirà con l’intrecciare nuovamente le loro esistenze: dov’è finito lo studiolo in legno di Leonello d’Este, scomparso misteriosamente cinquecento anni fa? Il prezioso manufatto artistico, nascosto all’interno della botte napoleonica – monumentale opera d’ingegneria idraulica nei pressi di Bondeno – è una chimera che attira le brame meschine di una banda di loschi figuri e induce i protagonisti a compiere un viaggio a ritroso nelle regioni oscure dell’inconscio.