Il libro va a fondo due argomenti poco considerati dalla slavistica occidentale: la spedizione cosacca di Ermak del 1582-84, che portò al crollo dell’influente khanato siberiano šibanide, e la descrizione di questo evento - fondamentale per il successivo sviluppo della Moscovia romanoviana - nella cronachistica russa della prima metà del XVII secolo. Le cronache del corpus in questione, scritte nel periodo immediatamente successivo alla catastrofe dei Torbidi, non sono mai state analizzate dagli slavisti italiani e vengono fatte conoscere al pubblico nazionale per la prima volta: in particolare, vengono esaminati i loro rapporti genealogici e le specifiche implicazioni ideologico-concettuali che ne determinarono la comparsa, la struttura compositiva e il contenuto. Nell’elaborare questi vettori di ricerca, è stato necessario integrare il fondo cronachistico in questione con due povesti (Kratkoe opisanie o Sibirstej zemli e la Povest’ o čestnem žitii carja Fedora Ioannoviča del patriarca Iov), un’opera liturgica (Sinodik Ermakovym kazakam) e parte del ciclo folclorico delle gesta di Ermak. Questo lavoro è utile a migliorare le conoscenze della tarda cronachistica russa, il cui ramo siberiano è parte irrinunciabile del processo evolutivo che tale genere si trova complessivamente a sostenere nel corso del XVII secolo.