La cattiveria del silenzio è un romanzo lunare ambientato in un mondo decadente, descritto con una prosa cruda e realistica in cui la tormentata storia d’amore tra lo psicolabile protagonista e l’avvenente Italia si confronta con i fantasmi del passato e apre uno squarcio sulla sempre più disfunzionale “psiche contemporanea” in cui la forza del male sembra avere la meglio sulla debolezza umana.
Raimondo Raimondi redige una controstoria introspettiva della nostra società e dell’Occidente capitalista in cui, quasi senza soluzione di continuità, si passa dalla violenta isteria post-sessantottina all’attuale terrorismo islamico, in un panorama ansiogeno destinato immancabilmente a generare smarrimento e, quasi per reazione difensiva, crudeltà.
Raimondo Raimondi redige una controstoria introspettiva della nostra società e dell’Occidente capitalista in cui, quasi senza soluzione di continuità, si passa dalla violenta isteria post-sessantottina all’attuale terrorismo islamico, in un panorama ansiogeno destinato immancabilmente a generare smarrimento e, quasi per reazione difensiva, crudeltà.