Claudio Ugussi scrisse La città divisa fra il 1982 e il 1983, in un periodo in cui la componente italiana istriana si liberava dal giogo del silenzio in cui era stata per decenni relegata sia da parte jugoslava sia da parte italiana. Un silenzio che scaturiva dal divieto di recuperare la memoria dei fatti successivi alla firma del Trattato di Parigi e l’impedimento a rielaborare il lutto causato dall’esodo degli italiani dall’Istria.La Storia è la vera protagonista, di cui non si parla direttamente perché è il soggetto e l’oggetto di tutta l’opera, la sostanza e il plasma dell’opera stessa. (...) salvare la propria memoria è fondamentale, ma viene il momento in cui bisogna salvarsi da quella stessa memoria per non diventarne prigionieri, pena l’impossibilità di vedere la realtà in cui siamo immersi anche da altri punti di vista.CHRISTIAN ECCHER