Il primo marzo 1921 migliaia di marinai e soldati di Kronstadt, città-fortezza al largo di Pietrogrado, si ribellano contro la miseria e la dittatura dei bolscevichi. “Tutto il potere ai soviet, non ai partiti!”, proclamano gli insorti, considerati fino a quel momento “orgoglio e gloria della rivoluzione russa”. La rivolta di Kronstadt si consuma in poco più di due settimane, sconfitta non senza difficoltà dai cannoni e dalle baionette dell’armata rossa. Con La Comune di Kronstadt, scritto nel 1938 ma pubblicato solamente dopo la seconda guerra mondiale, Ida Mett torna a riflettere su questo cruciale episodio chiedendosi se è possibile costruire il socialismo senza libertà. È una questione focale per la storia del Novecento, che tocca il rapporto tra utopia e potere, tra mezzi e fini, e che percorre le pagine di questo libro, al tempo stesso appassionata ricostruzione dei fatti e vibrante pamphlet di denuncia politica.
Ida Mett nasce nel 1901 a Smarhon’ (Bielorussia) da una famiglia ebrea. Si avvicina da giovanissima all’anarchismo e prende parte alla rivoluzione russa. Arrestata dai bolscevichi nel 1923, si rifugia prima in Polonia e quindi a Parigi, dove è segretaria di Nestor Machno. Tra gli anni Venti e Trenta prende parte alla stesura della Piattaforma di Aršinov e collabora, oltre che con la stampa anarchica, anche con la rivista “La Révolution prolétarienne” di Boris Souvarine. Nel secondo dopoguerra si dedica all’attività pubblicistica e a quella di medico. Muore a Parigi nel 1973.
Ida Mett nasce nel 1901 a Smarhon’ (Bielorussia) da una famiglia ebrea. Si avvicina da giovanissima all’anarchismo e prende parte alla rivoluzione russa. Arrestata dai bolscevichi nel 1923, si rifugia prima in Polonia e quindi a Parigi, dove è segretaria di Nestor Machno. Tra gli anni Venti e Trenta prende parte alla stesura della Piattaforma di Aršinov e collabora, oltre che con la stampa anarchica, anche con la rivista “La Révolution prolétarienne” di Boris Souvarine. Nel secondo dopoguerra si dedica all’attività pubblicistica e a quella di medico. Muore a Parigi nel 1973.