A partire dall’affermazione “Non ci sono diritti se non ci sono soggetti di diritti” la lezione di Escobar ci accompagna in un cammino a ritroso, attraverso il quale ci rende evidente quanto un principio da noi ritenuto scontato sia stato nel tempo minacciato e negato.Alla domanda “chi sono i soggetti di diritti?” è entrata nel linguaggio pubblico, trasversalmente alle posizioni politiche in campo, una risposta che pone l’accento sulla distinzione netta tra “cittadini” e “non cittadini”, con l’esplicita assunzione che alla riduzione dei diritti dei secondi corrisponda l’aumento e il consolidamento dei diritti dei primi. Niente di più errato e pericoloso, ci avverte l’autore, che pone al centro della sua analisi la preoccupazione che l’applicazione di un tale principio è destinata ad avere - in un tempo non così lontano - come inevitabile effetto la riduzione del livello identitario di ognuno.