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Nel 1995 il Comune di una piccola ma nobile città d’arte, oggi sito Unesco, guidato da amministratori coraggiosi e capaci, decide di partecipare ad un concorso bandito dalla Commissione delle Comunità Europee. Il risultato rappresenta una sorpresa. L’Amministrazione di Sabbioneta vince fra oltre 900 concorrenti di paesi europei, ottiene il massimo del finanziamento concesso. È la dimostrazione che quando si ha coraggio anche per una piccola città che vuole arricchire il suo patrimonio artistico, l’Unione Europea può presentarsi come occasione di crescita culturale ed economica. Questo può…mehr

Produktbeschreibung
Nel 1995 il Comune di una piccola ma nobile città d’arte, oggi sito Unesco, guidato da amministratori coraggiosi e capaci, decide di partecipare ad un concorso bandito dalla Commissione delle Comunità Europee. Il risultato rappresenta una sorpresa. L’Amministrazione di Sabbioneta vince fra oltre 900 concorrenti di paesi europei, ottiene il massimo del finanziamento concesso. È la dimostrazione che quando si ha coraggio anche per una piccola città che vuole arricchire il suo patrimonio artistico, l’Unione Europea può presentarsi come occasione di crescita culturale ed economica. Questo può avvenire quando al centro del processo sta la forza di una proposta progettuale, non la richiesta di generiche sovvenzioni. Il progetto nasce dalla consapevolezza che la scena di città, realizzata da Vincenzo Scamozzi nel 1590 sul palcoscenico, andata irrimediabilmente perduta, è parte essenziale dello spazio interno del Teatro stesso. Il problema più complesso è stato quello dell’assenza di un riferimento certo relativo alla scena realizzata da Scamozzi. Tutti gli studiosi sono infatti d’accordo che il noto disegno del teatro, conservato presso il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, rappresenta solo uno schizzo preparatorio per l’incontro, nel maggio del 1588, con duca Vespasiano Gonzaga. La nobile città veneta disegnata da Scamozzi per la scena del Teatro all’Antica è stata reinterpretata come la proiezione ideale della stessa Sabbioneta, la città stellata che aveva preso forma nella vasta pianura che si affaccia sul Po. Anna Di Noto si laurea con L. Quaroni con un progetto sul Centro Direzionale di Centocelle ed entra a far parte del Grau. Nel 1967 partecipa al Concorso per il nuovo Palazzo per uffici della Camera dei Deputati. Dal 1970 ha inizio un lungo rapporto con il comune di Cori dove redige il Piano Regolatore e i Piani particolareggiati della città e dove allestisce la mostra «Piranesi nei luoghi di Piranesi». Negli anni Ottanta è incaricata del progetto dei Giardini di Piazza Vittorio e della sistemazione di Piazza dei Cinquecento a Roma. Nel 1994 realizza per il comune di San Quirico d’Orcia il Giardino delle Rose e il restauro del Palazzo Pretorio. Recentemente è stata incaricata dal comune di Roma del progetto di sistemazione di Santa Maria in Trastevere e realizza il Parco archeologico di Piano della Civita nel comune di Artena e il nuovo Museo Archeologico della città. Fra il 1882 e il 2005 è stato professore di «Urban studies» e «Architectural and Urban Design» presso la Temple University di Roma. Francesco Montuori, architetto, è fra i fondatori del GRAU. Tra i principali progetti vanno ricordati il Concorso per il Palazzo dello sport di Firenze (1965), la palazzina Carpineti a Cori (1970); la riqualificazione del Giardino di Piazza Vittorio a Roma (1994), il progetto per la sistemazione di Piazza dei Cinquecento (1985), il concorso per la Sistemazione di Piazza Navona per le festività natalizie (1996). Alla fine degli anni ’90 è incaricato del Piano di ricostruzione del centro storico di Camerino; per il comune di Visso restaura la chiesa del Crocifisso e le antiche porte della città medioevale. In anni recenti fonda lo studio Montuori Associati insieme ad Anna Di Noto e a Connie Palo; l’opera più importante è la realizzazione del Museo Archeologico di Artena. Nella stessa città realizza il restauro del grande Arco Trionfale di Scipione Borghese, opera del Vasanzio. Di recente ha predisposto per 19 comuni del Lazio il progetto «Alta Tuscia, antica città di Castro» inserito nella Strategia Nazionale Aree Interne.