Parlare oggi di economia,è facile e difficile nello stesso tempo,perche’ i cambiamenti degli ultimi 60 anni hanno abituato la popolazione ad un relativo benessere. Con la crisi economica, in corso, le persone sembrano disorientate e senza punti fermi nei confronti della politica, che sopravvive ai propri privilegi (tira a campa) perche’ pensa di sfruttare l’effetto pensionistico e di liquidazione, come mero obiettivo. La classe politica ha creato in molte categorie quello che era privilegio dei regnanti.Le cariche sono trasmesse ai figli, ai nipoti, ai parenti, ai raccomandati etc..e della popolazione ci si preoccupa di tamponare con cassa integrazione, sussidi, pensioni sociali anticipate, mobilita’ etc..Ma questo rinviare le riforme…. è sopratutto sistemare gli stipendi ai burocrati che per lavori semplici, come il porta borse, valletti in parlamento, impiegati nei ministeri, si pagano 150/200mila euro annui in su. E’ uno sfracello , bisogna riparametrare tutti gli stipendi pubblici, dalla sanità ai Ministeri, con una tassazione , subito, per stipendi da 5000 euro in su, con l’aumento al 75% dell’ IRPEF, sull’eccedenza, in attesa della riforma, e sucessivamente dei controlli con il sistema cibernetico, improntati su un report giornaliero.Ecco perche’ voglio scriverne, sperando di dare una soluzione critica costruttiva.