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Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è un patto tra generazioni, un impegno reciproco tra Italia ed Europa, tra politica e cittadini di oggi e di domani, e come tutti i contratti, è insieme impegnativo e incompleto, vincolante ma anche elusivo. Gli autori hanno sollecitato dieci opinion maker di livello internazionale a offrire un contributo interpretativo, attraverso l’analisi competente e non convenzionale dei rischi e delle opportunità di questo passaggio cruciale per il Paese. Dopo l’anno della “paura nera”, con economia e società globali semiparalizzate  dalla pandemia, il Piano è…mehr

Produktbeschreibung
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è un patto tra generazioni, un impegno reciproco tra Italia ed Europa, tra politica e cittadini di oggi e di domani, e come tutti i contratti, è insieme impegnativo e incompleto, vincolante ma anche elusivo. Gli autori hanno sollecitato dieci opinion maker di livello internazionale a offrire un contributo interpretativo, attraverso l’analisi competente e non convenzionale dei rischi e delle opportunità di questo passaggio cruciale per il Paese. Dopo l’anno della “paura nera”, con economia e società globali semiparalizzate  dalla pandemia, il Piano è il simbolo ufficiale della ripartenza. Ma mentre gli Stati Uniti e i Paesi orientali sono tornati rapidamente a correre, in Europa – e particolarmente in Italia – la ripresa è resa incerta dalla criticità dei fattori di contesto e da assetti istituzionali tuttora inefficienti e incompleti. Chiaro il quadro che si sta profilando: dopo aver modificato il paesaggio economico e sociale delle città occidentali, la pandemia sta ridisegnando gli equilibri geopolitici. Per non rimanere ai margini dello sviluppo il Vecchio Continente dovrà affinare una lucida strategia di rilancio, perseguendo con chiarezza gli obiettivi del programma Next Generation EU. La sfida ha una ricaduta precisa sull’Italia, che dovrà mettere a punto capacità di governance dei processi del cambiamento e definire le metriche e gli strumenti adatti per realizzare quelle riforme strutturali da troppo tempo annunciate e mai attuate.