«Si stampa un libro per non correggerlo tutta la vita» è un aforisma di Borges che contiene una verità, da scoprire in questo sintetico prontuario di redazione a uso di chi vuole avere una base sui passaggi e sulla tecnica di preparazione di testi per un’edizione libraria o multimediale, a stampa o digitale, in particolare di area umanistica.
Ci sono norme che possono differenziarsi tra varie case editrici e al tempo stesso sul web sono molteplici le indicazioni pratiche per chi vuole tentare la via del self publishing nell’illusione che si possa scavalcare in modo indolore la mediazione editoriale: per ovviare alla diversità di fonti queste pagine propongono un normario che, fissato da Roberto Cicala per chi vuole avvicinarsi allo studio dell’editoria, unisce le esigenze principali di ambiti quali letteratura, storia e arte facendo convergere esperienze di editori autorevoli, da Einaudi e Garzanti a Interlinea, con l’apporto recente dello studio editoriale di EDUCatt in Università Cattolica.
Le fondamenta di ogni libro sono costituite sempre da una revisione dei testi che sappia effettuare un’attenta lettura editoriale unita all’imprescindibile uniformazione, per dare coerenza e correttezza, contenutistica e formale, all’opera che si intende pubblicare. Perciò le fasi e i controlli devono essere seguiti con attenzione e umiltà, grazie a competenza e passione, che sono qualità indispensabili di un bravo redattore. Un momento delicato è la correzione delle bozze, la cui importanza è attestata dall’art. 125, ultimo comma, della legge sul diritto d’autore secondo cui è «obbligo e diritto dell’autore di correggere le bozze di stampa secondo le modalità fissate dall’uso».
Questo prontuario, essenziale e non esaustivo, è una base per approfondimenti dettati dall’esperienza, ma saremmo lieti di ricevere eventuali consigli e rettifiche per le edizioni successive all’indirizzo: laboratorio.editoria@unicatt.it. L’importante è non arrivare a pronunciare quanto dice un personaggio di Lessico famigliare di Natalia Ginzburg: «Non sono capace di correggere le bozze! Vado adagio. Non è colpa mia!»
Ci sono norme che possono differenziarsi tra varie case editrici e al tempo stesso sul web sono molteplici le indicazioni pratiche per chi vuole tentare la via del self publishing nell’illusione che si possa scavalcare in modo indolore la mediazione editoriale: per ovviare alla diversità di fonti queste pagine propongono un normario che, fissato da Roberto Cicala per chi vuole avvicinarsi allo studio dell’editoria, unisce le esigenze principali di ambiti quali letteratura, storia e arte facendo convergere esperienze di editori autorevoli, da Einaudi e Garzanti a Interlinea, con l’apporto recente dello studio editoriale di EDUCatt in Università Cattolica.
Le fondamenta di ogni libro sono costituite sempre da una revisione dei testi che sappia effettuare un’attenta lettura editoriale unita all’imprescindibile uniformazione, per dare coerenza e correttezza, contenutistica e formale, all’opera che si intende pubblicare. Perciò le fasi e i controlli devono essere seguiti con attenzione e umiltà, grazie a competenza e passione, che sono qualità indispensabili di un bravo redattore. Un momento delicato è la correzione delle bozze, la cui importanza è attestata dall’art. 125, ultimo comma, della legge sul diritto d’autore secondo cui è «obbligo e diritto dell’autore di correggere le bozze di stampa secondo le modalità fissate dall’uso».
Questo prontuario, essenziale e non esaustivo, è una base per approfondimenti dettati dall’esperienza, ma saremmo lieti di ricevere eventuali consigli e rettifiche per le edizioni successive all’indirizzo: laboratorio.editoria@unicatt.it. L’importante è non arrivare a pronunciare quanto dice un personaggio di Lessico famigliare di Natalia Ginzburg: «Non sono capace di correggere le bozze! Vado adagio. Non è colpa mia!»