Federico ha ventisei anni, è un operatore sociale che, lasciato dalla fidanzata Morgana, decide di partire per un viaggio tra Italia, Francia e Spagna con la sua amata moto, la Poderosa ii.
Nel corso di questo viaggio che ha un po’ il sapore di una fuga, si intrecciano descrizioni di luoghi, incontri reali e non: tasselli della ricerca di sé e di una donna, distrattamente comparsa nella vita del protagonista a cui ha rubato l’anima.
A distanza di tempo, durante un tragitto in treno riaffiora il ricordo di quel viaggio: sono i cavi elettrici che scorrono mentre osserva dal finestrino, essi sembrano intrecciarsi come le situazioni della vita. Federico affronta i suoi ricordi, sfogliando il diario di bordo redatto in quei giorni. È un tuffo nel passato, rileggere gli eventi antecedenti al viaggio, ricercare le cause e collegarle agli effetti.
La narrazione si sviluppa, brillantemente, come in una partita di ping-pong su tre livelli: il presente, il passato prossimo e il passato remoto, che si intervallano e a volte sembrano accavallarsi.
La linea sottile che lega i tre momenti è Maria, un angelo mozarabo che sconvolge la vita di Federico nell’arco di quattro anni, in un continuo alternarsi di emozioni.
Nevralgica è la città di Barcelona, alter ego di Napoli, ma un ruolo importante l’hanno anche l’Etiopia, Genova, Milano, Roma, Valencia, la Provenza, i paesi che si dipanano sulla statale umbro-casentinese. Co-protagonista, indiscussa, è la moto, non solo un mezzo di trasporto, ma espressione di uno stile di vita.
Nel corso di questo viaggio che ha un po’ il sapore di una fuga, si intrecciano descrizioni di luoghi, incontri reali e non: tasselli della ricerca di sé e di una donna, distrattamente comparsa nella vita del protagonista a cui ha rubato l’anima.
A distanza di tempo, durante un tragitto in treno riaffiora il ricordo di quel viaggio: sono i cavi elettrici che scorrono mentre osserva dal finestrino, essi sembrano intrecciarsi come le situazioni della vita. Federico affronta i suoi ricordi, sfogliando il diario di bordo redatto in quei giorni. È un tuffo nel passato, rileggere gli eventi antecedenti al viaggio, ricercare le cause e collegarle agli effetti.
La narrazione si sviluppa, brillantemente, come in una partita di ping-pong su tre livelli: il presente, il passato prossimo e il passato remoto, che si intervallano e a volte sembrano accavallarsi.
La linea sottile che lega i tre momenti è Maria, un angelo mozarabo che sconvolge la vita di Federico nell’arco di quattro anni, in un continuo alternarsi di emozioni.
Nevralgica è la città di Barcelona, alter ego di Napoli, ma un ruolo importante l’hanno anche l’Etiopia, Genova, Milano, Roma, Valencia, la Provenza, i paesi che si dipanano sulla statale umbro-casentinese. Co-protagonista, indiscussa, è la moto, non solo un mezzo di trasporto, ma espressione di uno stile di vita.