Questo è un libro di battute apparentemente “cattive” ma che svolgono una funzione di protezione dai momenti drammatici della vita. Con tutti i momenti drammatici che ho vissuto nella vita, se la mia adorabile mammina non mi avesse insegnato a esorcizzarli con una battuta, sarei stato sopraffatto dalla paura. Due esempi pratici, uno mio e uno della mia mamma/maestra. A 8 anni mi operarono di circoncisione (non so ancora perché, doveva essere una fimosi, ma si vede che han pensato: “già che siamo vestiti da sala operatoria”). Ricordo che mi legarono braccia e gambe e poi mi fecero la puntura per addormentarmi. Un secondo prima, terrorizzato e pensando mi volessero accorciare il pisello, dissi al chirurgo: “scusi, se possibile la sfumatura non troppo bassa” e svenni. In ultimo la battuta che fece mia madre nell’esatto punto di morte. Arrivai 10 minuti dopo che morì e in lacrime chiesi a mio fratello maggiore che le teneva la mano quali fossero state le sue ultime parole; ebbene, mia madre gli disse: “sei sempre il solito coglione…”. E morì. Io scoppiai a ridere, mio fratello no, non credo capì si trattasse di una battuta.