Dove si colloca oggi il (mutevole) confine tra il diritto alla libera manifestazione del pensiero e quello alla tutela dell'altrui reputazione? Fin dove può arrivare il diritto di critica in ambito politico e sindacale? Cosa insegna il caso di Charlie Hebdo e fin dove può spingersi la satira religiosa? A che punto è l’elaborazione del diritto all’oblio? Come si quantifica il danno da diffamazione? Conviene costituirsi parte civile in un processo penale per diffamazione? O è meglio adire direttamente al giudice civile? Quali sono le peculiarità della diffamazione attraverso Facebook, Twitter, Whatsapp, TripAdvisor e quali responsabilità hanno il webmaster, l'hosting provider o il curatore di un blog. E, ancora, quali limiti esistono per il nuovo giornalismo d’inchiesta e/o satirico di trasmissioni come “Striscia la notizia” e “Le iene”. A che punto sono i progetti di riforma della diffamazione? Il volume, arricchito dalla più recente giurisprudenza nazionale (tra i tanti, il Caso Sallusti e la vicenda Google vs Vividown) ed europea (le sentenze della CEDU, nel caso Perna contro Italia e in quello Belpietro contro Italia, e quella della Corte di Giustizia europea, in quello Gonzales contro Google Spain, sul diritto all’oblio), oltre che dagli interventi del Garante della Privacy, cerca di dare una risposta a questo come ad altri interrogativi più tradizionali, come quello sulla vigenza o meno del 'decalogo del giornalista', sulla responsabilità del direttore ex art. 57 c.p., sulle reciproche responsabilità di intervistato e intervistatore, sulle differenze tra diffamazione a mezzo stampa e a mezzo televisione, sulle possibilità di exceptio veritatis e sui suoi rapporti con il diritto di cronaca. E poi le nuove frontiere, come il problema dei lettori che commentano con post diffamatori gli articoli on line. Infine il volume analizza le risposte fornite dalla giurisprudenza sui problemi che pone la messa in onda di fiction o di film verità ispirati a fatti di cronaca vera e la possibilità che si leda l'altrui reputazione anche con una foto, con un romanzo e, finanche, con un quadro.