Il romanzo è ambientato ai giorni nostri. Sara, trentottenne nubile, è una scrittrice di racconti erotici edulcorati e manierati. La sua editor le chiede, per il libro che sta scrivendo, di sperimentare un linguaggio più esplicito ed eccitante. Sara non è convinta. Per trovare la calma necessaria si trasferisce nella splendida villa di una coppia di lontani parenti: Andrea e Mirella. Con Andrea, donnaiolo impenitente ma fondamentalmente arido, inizia presto una sfida letteraria dove l’eros si mostra in due versioni antitetiche: lei la fantasia liberatoria, lui il mero meccanicismo. E’ proprio su Andrea che Sara decide di sperimentare il rivoluzionario uso dei termini erotici “giusti” da inserire nei suoi racconti, per testarne l’effetto. Come una moderna Sherazade, Sara si muove agevolmente tra narrazioni e vere e proprie affabulazioni dalle quali emergono ritratti di personaggi veri, verosimili o addirittura fantastici: regine vedove e pretini consolatori, maestrine e bibliotecari sconfitti, farmacisti molto comprensivi, coppie di sconosciuti in una Spa oppure in treno, un pittore affascinante e un’amica affascinata, perfino un massaggiatore con la superficiale e spensierata Mirella, tutta dedita a shopping, feste a tema e beauty farm. Unica condizione che Andrea dovrà rispettare per tutta la durata del rapporto è quella di non ricorrere all’autoerotismo, ma di mantenere sempre viva una vena sotterranea d’eccitazione. Il viaggio nelle fantasie erotiche diventerà una terapia per Andrea che giungerà progressivamente a comprendere, senza mai neppure sfiorare fisicamente Sara, che il sesso e il piacere niente hanno a che vedere con l’apparenza, la meccanica e le convenzioni. Anche il desiderio nei confronti di sua moglie, ormai assopito, subirà qualche scossa benefica per effetto dei racconti di Sara. Andrea comprenderà che la fantasia erotica può diventare strumento di analisi profonda per una nuova consapevolezza di sé. La notizia della partenza di Sara sarà accolta con disappunto da Andrea, ma lei saprà addolcirla promettendogli di tornare e consentendogli un gran finale di autoerotismo.