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Canti interi o pagine, le più rappresentative e note, della Divina Commedia, il vertice della produzione poetica di Dante Alighieri, compaiono qui raccolti ed introdotti a cura di Enrico Renna, in occasione del VII centenario della morte del Sommo Poeta, nell’impeccabile versione latina che ne apprestò Giovanni Battista Mattè. Il «chiaro poeta latino», come è definito nella rivista specializzata «Il Baretti», celebrato traduttore e autore di epigrammi latini, ebbe il merito di tradurre l’intero poema di Dante, tra il 1873 e il 1876. Le tre cantiche, furono edite a Ivrea in tre volumetti…mehr

Produktbeschreibung
Canti interi o pagine, le più rappresentative e note, della Divina Commedia, il vertice della produzione poetica di Dante Alighieri, compaiono qui raccolti ed introdotti a cura di Enrico Renna, in occasione del VII centenario della morte del Sommo Poeta, nell’impeccabile versione latina che ne apprestò Giovanni Battista Mattè. Il «chiaro poeta latino», come è definito nella rivista specializzata «Il Baretti», celebrato traduttore e autore di epigrammi latini, ebbe il merito di tradurre l’intero poema di Dante, tra il 1873 e il 1876. Le tre cantiche, furono edite a Ivrea in tre volumetti separati ( Cantica de Inferis, Purgatorium, Paradisus) dedicati a Luigi Moreno, vescovo di Ivrea, in rapporto di amicizia con Alessandro Manzoni e Cesare Cantù. Tra le numerose attestazioni dell’apprezzamento della versione in distici latini, elegante ed aderente all’originale, dell’arciprete di Castellamonte, la più importante è legata «ad un significativo documento pontificio promulgato in occasione del VII centenario della nascita di Dante Alighieri. Si tratta della prima delle Litterae Apostolicae motu proprio datae del Papa Paolo VI, oggi Santo, intitolata Septimo exeunte saeculo a Dantis Aligherii ortu […]. La lettera in latino accoglie nel testo undici citazioni dei versi del Paradiso riportati in nota nella traduzione latina del Mattè» (dalla Introduzione). Arricchiscono la presente Silloge latina tre incisioni con le mappe relative alla struttura di Inferno, Purgatorio e Paradiso del 1568, nonché, in apertura dei singoli canti, vignette xilografiche di prezioso incunabolo veneziano figurato.
Indice
Introduzione di Enrico Renna
Nota iconografica
Inferno
Peccato e redenzione (Canto I 1-136)
La turba dei vili nel vestibolo infernale (Canto III 19-69)
Caronte, il nocchiero infernale (Canto III 82-99)
Francesca e Paolo (Canto V 64-142)
La profezia di Ciacco (Canto VI 34-102)
Farinata (Canto X 22-93)
La selva dei suicidi e Pier della Vigna (Canto XIII 1-108)
Gerione (Canto XVI 127-36; Canto XVII 1-27)
Ulisse (Canto XXVI 76-142)
Guido da Montefeltro (Canto XXVII 58-136)
Il Conte Ugolino (Canto XXXII 121-139; Canto XXXIII 1-90)
Purgatorio
Catone Uticense (Canto I 31-136)
L’angelo nocchiero (Canto II 1-51)
La vicenda di Manfredi (Canto III 103-145)
Iacopo, Bonconte, Pia (Canto V 22-136)
Ahi, serva Italia … (Canto VI 64-151)
Sapia, nobildonna senese (Canto XIII 97-154)
Forese Donati (Canto XXIII 37-133)
L’amicizia tra Dante e Forese: il tema della poesia sul filo del ricordo (Canto XXIV 1-154)
Matelda presso il fiume nella divina foresta (Canto XXVIII 1-69)
Da Virgilio a Beatrice (Canto XXX 1-51)
Paradiso
Dante ascende al Paradiso guidato da Beatrice (Canto I 1-142)
Piccarda Donati e Costanza d’Altavilla (Canto III 34-130)
Giustiniano e la storia dell’aquila imperiale (Canto VI 1-142)
Francesco d’Assisi (Canto XI 43-117)
San Domenico (Canto XII 46-105)
I puri costumi della vecchia Firenze (Canto XV 97-148)
I presagi e i moniti del grande antenato (Canto XVII 37-142)
La terrestre aiuola vista dal cielo dei Gemelli (Canto XXII 100-154)
L’implorazione a Maria perché si riveli al Poeta il Sommo Amore (Canto XXXIII 1-39)