Comunicare l’Istituzione nella «Società dell’Informazione», quando tutto cambia e i tempi delle mutazioni sono veloci, è un’azione di grande responsabilità e insieme una sfida quotidiana.
Comunicare e informare però non sono sinonimi, ma richiamano significati e filosofie addirittura antinomiche. Partendo da questa distinzione, il libro propone un’analisi antiretorica, condotta attraverso parole-chiave quali «fonte primaria» e «pluralismo delle fonti»; analizza il significato della «mediazione» del giornalista nelle istituzioni, con particolare riferimento al Parlamento, il valore del bagaglio deontologico e della «responsabilità istituzionale» che ne deriva; passa in rassegna prìncipi costituzionali, assetti regolamentari, norme e prassi.
Ma il libro non è un catalogo di leggi né un compendio di teorie: è un racconto di come funziona veramente il mondo dell’informazione nelle Istituzioni. È l’esplorazione di un terreno non sempre lineare che investe alcuni aspetti cruciali della dialettica democratica.
Comunicare e informare però non sono sinonimi, ma richiamano significati e filosofie addirittura antinomiche. Partendo da questa distinzione, il libro propone un’analisi antiretorica, condotta attraverso parole-chiave quali «fonte primaria» e «pluralismo delle fonti»; analizza il significato della «mediazione» del giornalista nelle istituzioni, con particolare riferimento al Parlamento, il valore del bagaglio deontologico e della «responsabilità istituzionale» che ne deriva; passa in rassegna prìncipi costituzionali, assetti regolamentari, norme e prassi.
Ma il libro non è un catalogo di leggi né un compendio di teorie: è un racconto di come funziona veramente il mondo dell’informazione nelle Istituzioni. È l’esplorazione di un terreno non sempre lineare che investe alcuni aspetti cruciali della dialettica democratica.