Un romanzo esplosivo sulla mafia trapiantata nel Nord, di cui pone a nudo gli intrecci perversi con il mondo della finanza e con certi Palazzi del potere politico. A Milano, centro finanziario italiano per antonomasia, la grande criminalità organizzata può avvalersi degli strumenti idonei e trovare terreno fertile per lavare e riciclare gli ingenti proventi rivenienti dalle proprie attività illecite, tra cui il narcotraffico fa la parte del leone. Nel mezzo della crisi economica che ha investito il Paese, l’amministratore delegato di Unibanca, il primo istituto di credito italiano e tra i più importanti d’Europa, finisce nel mirino della mafia che, tenendolo sotto scacco, se ne serve come pedina principale per progettare e realizzare un’operazione finanziaria dai risvolti criminosi, quale soltanto una macchina complessa ma efficiente come Cosa Nostra è in grado di concepire. Ambientata nella Milano dei nostri tempi, questa è una storia cruenta di mafia - immaginaria ma verosimile - scandita senza sosta da episodi di potere e violenza, odio e amore, adulterio e sesso sfrenato, omicidio e vendetta, inganno e ricatto.