Vengono qui proposti alcuni percorsi di una scrittura che, nelle sue molteplici sinonimie di annotare, descrivere, osservare, fantasticare, e quant’altro possa comunicare la pluralità di un testo, assume anche il significato di un bene che conserva l’espressione dell’attività umana, dell’ingegno, dell’esperienza. Il punto di partenza di questo viaggio attraverso il documento sono le Marche, da dove per strade, cammini, città, prendono l’avvio verso altre regioni e direzioni i progetti d’arte di Annibal Caro , un poemetto inedito di Luigi Cicconi, i volgarizzamenti dal latino del letterato Ignazio Montanari , le prose del poeta, il più vicino a noi, Vincenzo Cardarelli, l’insocievole viaggiatore, che dietro orme e rovine, errante e senza “nido”, racconta la magia della paleontologia, dell’archeologia, dell’architettura, della pittura, di miti e leggende, nel tempo e nello spazio. Una scrittura, quindi, che, trasformandosi attraverso svariati itinerari, assecondando la percezione del mondo e delle cose, si muove per riprodurre idee, contenuti per dare forma a diversi codici artistici e letterari e per diventare anch’essa – la scrittura – un bene culturale.