Padre Pino Puglisi ha lasciato una preziosa eredità, il suo sorriso, vissuto in un contesto culturale, sociale e morale ostile, soggiogato dall’arroganza del clan mafioso locale e dall’indifferenza delle istituzioni e della politica. Brancaccio è stato l’inferno dove Puglisi ha portato l’amore, soprattutto con i ragazzi e i giovani, con i più poveri, restituendo libertà e dignità umana. Ha vissuto un’esistenza sacerdotale fino alla fine, amore per Dio e amore per il prossimo, anche per il nemico, non lasciandosi turbare e togliere la pace interiore, compiendo gesti alternativi e positivi in un territorio abituato a costumi e mentalità avvelenati dalla violenza e dall’illegalità. La vita di Padre Puglisi è un dono, martire civile e per la fede, un seme di speranza, per la chiesa e per la società. Dal suo volto sfigurato dall’arroganza mafiosa, la sua risposta è stata nel dono del sorriso contro chi ha tentato di sfregiare l’ideale che è possibile credere nell’umanità. Egli è un testamento da vivere, apostolo di una chiesa estroversa, incoraggia a sognare e immaginare che al male si può resistere e la cattiveria non ha l’ultima parola.