Nato dal desiderio di denunciare una folle situazione che potrebbe capitare a chiunque, il libro offre uno spaccato del sistema giudiziario italiano visto attraverso gli occhi di un cittadino comune che ha deciso di far conoscere quei difetti che non ci vengono, quasi mai, raccontati. Dopo l’acquisto di un piccolo appartamento nella città in cui il figlio frequenta l’università, la protagonista e il marito incappano in una serie di sfortunati eventi che coinvolgono molti attori della compravendita. Tra questi il mediatore, un cugino la cui lealtà apparirà sempre più dubbia man mano che la storia si svolge. La persona che però li farà patire con le sue innumerevoli cause civili, che si sovrappongono temporalmente alla malattia dell’amatissima nonna, è la “Signora”. Anche se i procedimenti si chiudono positivamente per i protagonisti, questo non significa essere risarciti del tempo e delle spese. Si dice spesso: «Chi perde paga». Nella realtà non è affatto così. E ogni volta che una causa giunge al capolinea la Signora ne fa nascere un’altra che rinvia l’epilogo verso un futuro sempre più lontano. È lei la regista di questa storia e ha il potere di farla durare all'infinito.