Il recente caso del referendum sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea dopo più di quarant’anni di impegno comunitario, la cosiddetta Brexit, ha fatto riaffiorare di colpo numerosi stereotipi e luoghi comuni circa la natura dell’impegno del Regno Unito nel progetto di integrazione europea.
In molti di recente, tra cui il professore e presidente dell’Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie Tiberio Graziani, hanno fatto riferimento al paese come ad un ‘corpo estraneo’ nell’ambito del progetto d’integrazione europea1, sottolineando come nel corso del tempo le relazioni siano state improntate al reciproco sospetto, ad un’ambiguità latente, e ad una costante e ineluttabile sensazione di ‘distacco’ e di ‘isolamento’ britannico rispetto all’evoluzione del progetto comunitario.
In molti di recente, tra cui il professore e presidente dell’Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie Tiberio Graziani, hanno fatto riferimento al paese come ad un ‘corpo estraneo’ nell’ambito del progetto d’integrazione europea1, sottolineando come nel corso del tempo le relazioni siano state improntate al reciproco sospetto, ad un’ambiguità latente, e ad una costante e ineluttabile sensazione di ‘distacco’ e di ‘isolamento’ britannico rispetto all’evoluzione del progetto comunitario.