Il racconto appartiene al genere del romanzo storico ed è liberamente tratto dal diario postumo di un reduce e prigioniero della seconda guerra mondiale. Molti degli episodi narrati, infatti, sono reali ed effettivamente accaduti. Il titolo “La guerra di Frank” richiama volutamente l’evento, su scala mondiale, che stravolse l’esistenza “provinciale” e pacifica del protagonista, Francesco, portandolo, per molti anni e dopo una drammatica cattura, a vivere da prigioniero in Australia, dall’altro lato del pianeta, lì dove fu appellato Frank. Nonostante i capitoli legati alla guerra e alla cruda esperienza della prigionia assumano un ruolo predominante e centrale nella narrazione, il romanzo racconta un po' tutta la vita del protagonista, raccontata da Peppino, uno dei figli di Francesco, a suo figlio Luca, dopo che questi aveva assistito al funerale del nonno. Attraverso il racconto del padre, il piccolo Luca rivive le vicende di suo nonno, che lui aveva conosciuto quando oramai era vecchio e stanco, venendo a sapere dell’infanzia difficile e ribelle, dei patemi, dei sacrifici, dei pericoli cui era scampato suo nonno durante la guerra e la prigionia, per poi apprendere del difficile ritorno in patria. L’opera si apre e chiude nello stesso modo: un padre e un figlio, soli, dopo il funerale, ripercorrono la vita del protagonista; il primo si esprime in una sorta di flusso liberatorio di coscienza, per esorcizzare il dolore, l’altro ascolta in silenzio con curiosità e sorpresa, ottenendo delle risposte a molti dubbi e traendone delle conclusioni finali.