I racconti che hanno reso Holter un punto di riferimento per chi cerca nuovi sbocchi nella scrittura.Benedetto "Iddo" Holter nasce in provincia di Trieste nel 1969 da padre friulano e madre austriaca. Il padre abbandona la famiglia quando il piccolo Iddo ha due anni per unirsi ad una cellula terrorista anarco-sindacalista. La madre decide quindi di dare al figlio il proprio cognome.Vive con la madre fino ai 16 anni. La madre, già sieropositiva dall'83, si ammala gravemente ed è ricoverata a Udine. Morirà 2 anni dopo. Nel frattempo Iddo si trasferisce dal nonno materno a Salisburgo. Sarà la figura più importante per il suo sviluppo letterario. Nonno Holter fa leggere al nipote gli esistenzialisti e gli ermetici durante lunghi soggiorni solitari sulle alpi che avranno una grande impressione sul guovane Iddo. Risale a questo peroodo la prima raccolta bilingue “Bergen//Monti”.Dopo la morte della madre rintraccia il padre, nel frattempo agli arresti domiciliari. Da questo incontro nasce un rapporto conflittuale, ma fonte di grande ispirazione. Risale a questo periodo il primo testo teatrale "La morte di tutti i padri", una rivisitaziome del mito edipico ambientata nella Russia sovietica. Nel frattempo Iddo ha le prime esperienze omosessuali.Nel 1992 la seconda raccolta di poesie vince il premio H Gruber alla biennale di Lipsia e Holter inizia la collaborazione con il regista Svedese Peter Sandin, da cui scaturirà la serie della "Passione secondo i Santi Minori". Quest'opera gli procurerà la prima denuncia da parte della Conferenza Episcopale Italiana.Oggi Iddo Holter vive in provincia di Udine con il proprio compagno.