Roberto Felloni È nato nel 1981, vive a Tresigallo (FE). Dopo gli studi in conservatorio, si è dedicato alla didattica e all’insegnamento. Lavora come docente di musica, è stato premiato in concorsi sia musicali che letterari. Questa raccolta è risultata vincitricedel Primo Concorso Ebook Ferrara. Ricordo due aforismi di Alda Merini, il primo è «se il poeta capisse ciò che scrive sarebbe un perdigiorno» e il secondo «non cercate di prendere i poeti perché vi scapperanno dalle dita». Ho sempre pensato che la ricerca delle parole da un lato, e la bussola estetica dall’altro, siano i due riferimenti su cui ci si muove: sono, e sono sempre state, le due lancette del mio orologio creativo. Per alcuni componimenti ho usato uno stile prosaico, per altri ho proceduto attraverso un nuovo sperimentalismo, un sistema ad innesto per coniare nuovi epiteti; questa è stata la mappa che mi ha guidato, da qui il lievito del ritmo, del suono e del metro. Ritengo questa silloge un insieme di composizioni ad acquerello, nelle quali l’importante è perdersi; versi che creano patina metafisica, una benefica nebbia di suggestioni con qualche sperduto accenno di gravità. Alla domanda: «Sei un poeta o un perdigiorno?». La mia risposta è: «Non lo so!». (R. F.)