Questo lavoro, semplice ed essenziale, non lo è per caso. Si è voluto raccontare e tramandare i racconti così come attorno al camino, o seduti al fresco nelle sere d’estate, ci venivano sussurrati, sottovoce, per creare quell’alone di mistero, quel clima surreale che affascina ed intimorisce.Molti si chiedono se siano storie vere oppure no.Io non credo che abbia poi tutta questa importanza. La cosa più preziosa è il dono del racconto, l’incanto che si può provare nell’ascoltare o nel leggere un qualcosa che abbia in se un po’ di mistero, che ci aiuti ad ingannare il tempo e la realtà.Il libro si suddivide in tre parti. La prima sarà dedicata a zio Giarrette, piccolo grande uomo a cui la comunità ploaghese, e non solo, è molto legata. Un guaritore, un uomo arcano, taciturno, di cui si tessono ancora le lodi.La seconda parte sarà dedicata ai racconti, testimonianze dirette o indirette di cui si certifica l’autenticità. I testimoni ci dicono che sono fatti realmente accaduti.La terza parte, invece, sono racconti costruiti su miti e leggende. Racconti di fantasia. A volte è capitato che il personaggio, famoso per il solo nome, non avesse una storia; altre volte, invece, che i tanti episodi raccontati, testimoniati e veri, mancassero di un nesso logico, per cui si è dovuto costruire, attenendosi comunque alla veridicità dei fatti accaduti.