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Per rappresentare la malinconia, Albrecht Dürer incide una figura china, la cui concentrazione assorta contrasta con il proliferare di oggetti che la attorniano. Sembra, a questo proposito, che il mistero che contempli sia proprio quello del suo legame con le cose, che resistono, estranee, al suo volgere lo sguardo altrove. Ed è infatti al problema dell'immagine, intesa non come forma specifica, opera d'arte o rappresentazione filosofica, ma come luogo di un senso che non si dà che nel suo concreto configurarsi che, per Aby Warburg come per Walter Benjamin, la 'Melencolia I' di Dürer rimanda.…mehr

Produktbeschreibung
Per rappresentare la malinconia, Albrecht Dürer incide una figura china, la cui concentrazione assorta contrasta con il proliferare di oggetti che la attorniano. Sembra, a questo proposito, che il mistero che contempli sia proprio quello del suo legame con le cose, che resistono, estranee, al suo volgere lo sguardo altrove. Ed è infatti al problema dell'immagine, intesa non come forma specifica, opera d'arte o rappresentazione filosofica, ma come luogo di un senso che non si dà che nel suo concreto configurarsi che, per Aby Warburg come per Walter Benjamin, la 'Melencolia I' di Dürer rimanda. Lo spazio della malinconia si sposta così dal soggetto a quel territorio di confine, di continua intersezione tra il sé e la realtà esterna, tra l'interiorità e il mondo, che è l'immagine, intesa come concreto e reciproco configurarsi di entrambi. La riflessione su di essa permette di rendere alla malinconia il suo carattere contraddittorio, quell'unità di distruzione e costruzione che la tradizione aristotelica le attribuisce e che la modernità, identificandola con un Io depressivamente senza mondo, o contro il mondo, per lo più le sottrae.Alice Barale partecipa al Seminario Permanente di Estetica coordinato presso l'Università di Firenze dai professori Fabrizio Desideri e Giovanni Matteucci. Si è dottorata in Filosofia presso l'Università di Pavia, dopo aver trascorso alcuni periodi di ricerca presso il Warburg Institute di Londra. È stata tra i relatori del convegno "Immagini nel tempo, tempi nell'immagine: Aby Warburg e Walter Benjamin" (Genova, 2007). Collabora a numerose riviste, tra cui «Iride», «Fenomenologia e società», «Quaderni Warburg Italia», «Aisthesis». Tra le sue pubblicazioni, i volumi collettanei 'Homo Duplex' (ETS, 2004) e 'Estetiche della percezione' (FUP, 2007).