La maschera di Edgar Allan Poe... che avida si scioglie, si lustra d’emozioni gravide di pregnanza mistica e in me, ispirato a lui, dal suo torbido malessere interiore, fosca, di lividi accesi, di flussi emotivi cangianti, s’effonde nell’animo splendidamente violato, (s)velato, volato via, inebriandolo estatico...Questo non è un libro che raccoglie i racconti di Edgar Allan Poe e non è neppure unamonografia saggistica sulla sua vita. È un intreccio di mie emozioni ispirate alui, erte alle gloriose, magnificenti sue cupe e illuminanti storie immortali,tenebrose o pulsanti enigmatica, occulta lucentezza, un flusso di coscienzaforgiato a speculari, empatiche rifrangenze analoghe nell’abissale fondermi dentrogli anfratti armoniosi e allucinatori delle lancinanti, profonde e arcane suggestioni liriche che il maestro creò di virtuoso, innovativo genio limpidissimo. È un’immersione mia foscamente intrepida per agguantare il bri(vid)o immemore della somma trascendenza sua onirica, nel mio dedalico tentativo vampiristico e vorticoso di evocare le inafferrabili, tetre, oscure emozioni viscerali, liquide e metafisiche, appunto, che l’irraggiungibile Edgar AllanPoe creò d’eterna, metempirica, luccicante brama emozionale a stupendo incantarmene nello statuario contagio dalla sanguigna discendenza prostrata dinanzi all’irraggiante, vivido lindore accecante in sua titanica, accorata, eterea, incorporea grandezza indiscussa e indistruttibile.