Siamo nel 1770. Prudenza è una giovane orfana che viene inviata dal Conservatorio della Pietà, dov’è cresciuta, presso una nobile famiglia veneziana, affinché istruisca al canto e alla musica le giovani figlie del signore della Serenissima.
A introdurre la sua vicenda, lontana nel tempo, sono le parole di un archeologo dei giorni nostri, che ne ha ritrovato fortunosamente i resti sul ciglio della strada da Venezia per Padova. Grazie al diario della giovane violinista recuperato insieme al povero corredo – comprendente, tra le poche cose, anche un soldo spezzato – è stato possibile ricostruire l’esistenza della fanciulla e delle sue compagne.
Ma il vero protagonista è il tumultuoso e confuso cuore della giovane, alla ricerca costante di sé, perpetuamente oscillante fra passato e presente, senza grandi aspettative verso un futuro incerto che la sua condizione di orfana non le permette di scegliere, né di pianificare. La solitudine, la nostalgia e il senso della perdita irrimediabile si alternano agli entusiasmi della gioventù e allo stupore per le meraviglie architettoniche del palazzo dove ora risiede. Vittima degli equivoci e delle maldicenze, Prudenza compirà un lungo viaggio interiore alla ricerca del senso di sé e del suo stesso talento musicale.
Oltre a illustrare gli aspetti già noti del fervore musicale della Venezia del Settecento, la storia mira a mettere in luce il difficile ruolo femminile nelle dinamiche artistiche, interpersonali e sociali del tempo.
A introdurre la sua vicenda, lontana nel tempo, sono le parole di un archeologo dei giorni nostri, che ne ha ritrovato fortunosamente i resti sul ciglio della strada da Venezia per Padova. Grazie al diario della giovane violinista recuperato insieme al povero corredo – comprendente, tra le poche cose, anche un soldo spezzato – è stato possibile ricostruire l’esistenza della fanciulla e delle sue compagne.
Ma il vero protagonista è il tumultuoso e confuso cuore della giovane, alla ricerca costante di sé, perpetuamente oscillante fra passato e presente, senza grandi aspettative verso un futuro incerto che la sua condizione di orfana non le permette di scegliere, né di pianificare. La solitudine, la nostalgia e il senso della perdita irrimediabile si alternano agli entusiasmi della gioventù e allo stupore per le meraviglie architettoniche del palazzo dove ora risiede. Vittima degli equivoci e delle maldicenze, Prudenza compirà un lungo viaggio interiore alla ricerca del senso di sé e del suo stesso talento musicale.
Oltre a illustrare gli aspetti già noti del fervore musicale della Venezia del Settecento, la storia mira a mettere in luce il difficile ruolo femminile nelle dinamiche artistiche, interpersonali e sociali del tempo.