Amila, giovane bosniaca, e Norina, esule istriana, vivono a Trieste, emblematica città di confine, terra di approdi e drammatiche partenze. Le loro vite si incrociano durante un'estate, e da questo incontro nasce un romanzo in cui si racconta un grande amore di gioventù, la rivalità fra due anziane sorelle divise dall'emigrazione, la ricerca delle proprie origini e la possibilità di pensare sempre a un nuovo inizio. ""Tutto era sempre vicino a qualche confine", pensa Amila, che vive a Trieste, ha vissuto un'infanzia in Bosnia, poi il campo profughi. E nelle terre di confini che dall'Italia raggiungono i Balcani c'è un confine ancora più cieco e profondo, che divide le generazioni: il silenzio. Per rompere quel silenzio è necessario ricomporre la propria geografia interiore, ritrovare la libertà di abitare la propria vita" (Gian Mario Villalta)