L’incredibile storia vera della spedizione artica che ha sfidato i nazisti
Nell’estate del 1942 la vittoria degli alleati era tutt’altro che scontata. Così Roosevelt e Churchill organizzarono dei convogli artici, scortati dalle unità alleate, per rifornire la Russia, allo stremo. I convogli erano composti da marinai che avevano lavorato su navi mercantili, uomini inadatti al servizio militare, peraltro a bordo di vecchie imbarcazioni minacciate da iceberg, bombardieri e sottomarini. Il 17° convoglio (PQ-17) aveva appena iniziato ad attraversare l’Atlantico del Nord, quando Hitler minacciò di schierare la temibile corazzata Tirpitz per annientarlo. Temendo la perdita di insostituibili navi da guerra, l’ammiragliato britannico ordinò alla flotta militare di disperdersi e lasciare il convoglio senza difesa. Churchill lo definì “l’episodio più triste di tutta la guerra”, ma quando i tedeschi iniziarono a dare la caccia alle navi del convoglio via mare e via cielo, quattro di esse riuscirono a salvarsi, mimetizzandosi nel ghiaccio grazie a vernice bianca e lenzuoli. Nascondendosi alla vista del nemico, proseguirono verso il porto sovietico di Arcangelo, riuscendo così a far pervenire gli indispensabili approvvigionamenti alla Russia.
L’incredibile storia del convoglio fantasma che riuscì a mimetizzarsi tra i ghiacci del nord sfuggendo così all’assalto tedesco
«In questo stupefacente libro William Geroux racconta l’affascinante storia del convoglio PQ-17, che sfidò le minacciose acque gelide del Nord per portare rifornimenti agli alleati sovietici. Questa avventura straordinaria conquisterà tutti gli appassionati di storia.»
Publishers Weekly
«Il racconto da brivido di una strenua lotta per la sopravvivenza tra i ghiacci artici. Una lettura fondamentale per tutti gli amanti della storia militare.»
The Times
William Geroux
ha lavorato come giornalista per oltre venticinque anni, collaborando con il «New York Times», l’«Associated Press» e molti altri quotidiani locali, prima di dedicarsi alla scrittura. È nato a Washington D.C. ma attualmente vive a Virginia Beach.
Nell’estate del 1942 la vittoria degli alleati era tutt’altro che scontata. Così Roosevelt e Churchill organizzarono dei convogli artici, scortati dalle unità alleate, per rifornire la Russia, allo stremo. I convogli erano composti da marinai che avevano lavorato su navi mercantili, uomini inadatti al servizio militare, peraltro a bordo di vecchie imbarcazioni minacciate da iceberg, bombardieri e sottomarini. Il 17° convoglio (PQ-17) aveva appena iniziato ad attraversare l’Atlantico del Nord, quando Hitler minacciò di schierare la temibile corazzata Tirpitz per annientarlo. Temendo la perdita di insostituibili navi da guerra, l’ammiragliato britannico ordinò alla flotta militare di disperdersi e lasciare il convoglio senza difesa. Churchill lo definì “l’episodio più triste di tutta la guerra”, ma quando i tedeschi iniziarono a dare la caccia alle navi del convoglio via mare e via cielo, quattro di esse riuscirono a salvarsi, mimetizzandosi nel ghiaccio grazie a vernice bianca e lenzuoli. Nascondendosi alla vista del nemico, proseguirono verso il porto sovietico di Arcangelo, riuscendo così a far pervenire gli indispensabili approvvigionamenti alla Russia.
L’incredibile storia del convoglio fantasma che riuscì a mimetizzarsi tra i ghiacci del nord sfuggendo così all’assalto tedesco
«In questo stupefacente libro William Geroux racconta l’affascinante storia del convoglio PQ-17, che sfidò le minacciose acque gelide del Nord per portare rifornimenti agli alleati sovietici. Questa avventura straordinaria conquisterà tutti gli appassionati di storia.»
Publishers Weekly
«Il racconto da brivido di una strenua lotta per la sopravvivenza tra i ghiacci artici. Una lettura fondamentale per tutti gli amanti della storia militare.»
The Times
William Geroux
ha lavorato come giornalista per oltre venticinque anni, collaborando con il «New York Times», l’«Associated Press» e molti altri quotidiani locali, prima di dedicarsi alla scrittura. È nato a Washington D.C. ma attualmente vive a Virginia Beach.