I libri dell'abbadessa spagnola Maria di Agreda sulla vita di Maria sono ritenuti una delle più importanti opere mariane della letteratura cattolica e della mistica cristiana. Dopo la morte dell'Autrice, l'opera venne ripresa e revisionata accuratamente da parte di teologi e a ciò seguì nel 1670 la prima edizione a cura della tipografia reale di Madrid, che si diffuse in modo incredibilmente rapido. Nel 1681 e 1684 in breve tempo furono approntate altre edizioni; anche l'Inquisizione spagnola esaminò questi scritti e sancì la propria approvazione. Le edizioni si moltiplicarono anche in altri luoghi (Barcellona e Valenza in Spagna, Perpignano in Francia e si diede corso a traduzioni in altre lingue.La Mistica Città di Dio fu tuttavia fin dal principio un'opera attaccata violentemente da più versanti, ma contemporaneamente sperimentò anche il massimo riconoscimento. Il cardinale Aguirre, dell'Ordine dei benedettini, il 4 agosto del 1699 scrisse all'Arcivescovo di Parigi: «È certo che nessuno, per quanto erudito, avrebbe potuto presentare con la redazione di quell'opera delle nozioni così sublimi in modo così naturale. Ognuno deve essere moralmente convinto che tutto ciò che questa grande serva di Dio ha scritto, è stato composto per ispirazione dello Spirito Santo e con il particolare soccorso della beatissima Vergine». Il papa Pio XI, in un'udienza privata nel 1929, disse al reverendo Fiscar Marison, traduttore in lingua inglese: «Lei ha realizzato una grande opera a onore della Madre di Dio... Impartiamo la benedizione apostolica a tutti i lettori e divulgatori della Mistica Città di Dio».