Sette racconti in cui la Morte, la Vecchia Signora, fa la sua mossa, aspetta e perde. Per una volta concede la vittoria. Forse, in disparte, osserva e sorride. Mario Corte ha tagliato col bisturi sette momenti da altrettante vite diverse e in parte collegate, dove si sente la voce dell'uomo che cammina con attenzione cercando prudentemente le indicazioni per il proprio percorso. Una scrittura colta, un narratore sapiente e generoso, che sa guidare il lettore fermandosi laddove sente che il compito di aprire un'ulteriore porta spetta all'altro. Sono storie giocate al limite tra la realtà e quello spazio altrettanto reale che potremmo chiamare universo parallelo, fatto delle cose che non vediamo e di cui ignoriamo l'esistenza. La complessità del rapporto tra padre e figlio, un intrico di invidie e rancori nel campo da calcio della periferia romana, un viaggio in macchina che porta il protagonista a incontrare suo padre ragazzo e se stesso bambino, una mosca che sfugge alla prigionia. Parti, frazioni, istanti. Indicazioni per la riflessione destinate a chi è abbastanza curioso da voler guardare oltre il paesaggio circostante.