Negli anni Ottanta del XIX secolo la retorica ufficiale dell’Impero britannico entrò in una fase di graduale ricostruzione, che doveva variamente prolungarsi fino alla decolonizzazione, contraddistinta da una sequenza di originali tentativi volti a ridefinire in chiave statale-nazionale la vocazione planetaria e la multiforme proiezione coloniale della madrepatria europea, a cominciare dalla Greater Britainsorta nei suoi territori di insediamento ‘bianco’.
I saggi raccolti in questo volume ripercorrono e approfondiscono, con l’indispensabile corredo di ampie verifiche filologiche, le tappe salienti e alcuni aspetti tra i più significativi del processo di formazione ed evoluzione dell’efficace ideologia di legittimazione fornita all’autorità coloniale metropolitana da un manipolo di intellettuali appartenenti alla tradizione otto-novecentesca dell’imperialismo liberale, nella quale la storiografia recente è giunta a riconoscere anche una delle maggiori fonti del pensiero internazionalista e globalista contemporaneo. Tra i principali argomenti trattati nel libro figurano dunque l’impatto della Guerra Civile americana sul federalismo imperiale britannico; la virulenta campagna di delegittimazione sviluppata dal partito liberale contro l’«imperialismo» di Disraeli; il contributo determinante di John R. Seeley alla mitologia storico-politica del panbritannismo e la reinterpretazione in senso pluralista, internazionalista e multiculturalista datane da Arnold J. Toynbee negli anni fra le due guerre mondiali; la posizione occupata dalla monarchia nel sistema imperiale; la distinzione operata da Lewis Nemier, sotto l’influsso della personale ammirazione per il modello imperiale britannico, tra variante territoriale e variante etno-linguistica del principio di nazionalità; la fusione dell’ideologia del British Commonwealth of Nations con il linguaggio dell’orientalismo liberale nella tarda versione della retorica della missione civilizzatrice adoperata dai fautori del conferimento all’India dello status di Dominion.
I saggi raccolti in questo volume ripercorrono e approfondiscono, con l’indispensabile corredo di ampie verifiche filologiche, le tappe salienti e alcuni aspetti tra i più significativi del processo di formazione ed evoluzione dell’efficace ideologia di legittimazione fornita all’autorità coloniale metropolitana da un manipolo di intellettuali appartenenti alla tradizione otto-novecentesca dell’imperialismo liberale, nella quale la storiografia recente è giunta a riconoscere anche una delle maggiori fonti del pensiero internazionalista e globalista contemporaneo. Tra i principali argomenti trattati nel libro figurano dunque l’impatto della Guerra Civile americana sul federalismo imperiale britannico; la virulenta campagna di delegittimazione sviluppata dal partito liberale contro l’«imperialismo» di Disraeli; il contributo determinante di John R. Seeley alla mitologia storico-politica del panbritannismo e la reinterpretazione in senso pluralista, internazionalista e multiculturalista datane da Arnold J. Toynbee negli anni fra le due guerre mondiali; la posizione occupata dalla monarchia nel sistema imperiale; la distinzione operata da Lewis Nemier, sotto l’influsso della personale ammirazione per il modello imperiale britannico, tra variante territoriale e variante etno-linguistica del principio di nazionalità; la fusione dell’ideologia del British Commonwealth of Nations con il linguaggio dell’orientalismo liberale nella tarda versione della retorica della missione civilizzatrice adoperata dai fautori del conferimento all’India dello status di Dominion.