Il processo risorgimentale fu animato da una forte quanto indistinta idea dell’Italia, ma al termine del lungo percorso chiusosi nel 1861 di tale idea si era certamente affermata una precisa rappresentazione. Il risultato a cui si giunse, però, fu altro rispetto a quel dibattito forte, intenso, impegnato e culturalmente elevato: l’Italia era stata fatta – obbiettivo di primaria grandezza – ma i nodi culturali e politici che erano stati evidenziati rimasero in disparte. Fu un’irrisolutezza che provocò importanti conseguenze: l’aver trascurato questo tema, infatti, finì per mettere in subordine quello della nazione che, invece, avrebbe dovuto costituire il motivo centrale dell’Italia unita. Motore di questo saggio è, dunque, l’idea dell’Italia, seguendo un profilo che parte dal giorno successivo alla proclamazione del Regno e si conclude con la fine del XIX secolo: in quei trentanove anni tanti dei problemi che avevano contraddistinto il farsi risorgimentale rimasero aperti, tra i quali la pesantissima e lacerante questione meridionale.
Paolo Bagnoli, storico e giornalista; professore ordinario di Storia delle dottrine politiche, ha insegnato presso l’Università Bocconi di Milano e l’Università degli Studi di Siena. Autore di numerosi saggi e monografie, tradotti in diverse lingue tra cui inglese, francese, russo e cinese, è direttore della “Rivista storica del socialismo”.
Paolo Bagnoli, storico e giornalista; professore ordinario di Storia delle dottrine politiche, ha insegnato presso l’Università Bocconi di Milano e l’Università degli Studi di Siena. Autore di numerosi saggi e monografie, tradotti in diverse lingue tra cui inglese, francese, russo e cinese, è direttore della “Rivista storica del socialismo”.