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Nel presente lavoro Salvatore Giammusso rilegge le riflessioni cartesiane sulla morale nel loro sviluppo storico-sistematico. La ricerca ricostruisce il modo in cui Descartes ha recepito i concetti fondamentali dell’etica classica (virtù, beni e sommo bene, felicità e beatitudine, doveri ecc.) e tratta in particolare il concetto più avanzato del suo approccio alle passioni, la generosità, di cui si indagano le fonti antiche e moderne. Al centro dell’interpretazione qui offerta è l’idea della generosità come passione che medita. Il concetto di meditazione si riferisce alla particolare natura di…mehr

Produktbeschreibung
Nel presente lavoro Salvatore Giammusso rilegge le riflessioni cartesiane sulla morale nel loro sviluppo storico-sistematico. La ricerca ricostruisce il modo in cui Descartes ha recepito i concetti fondamentali dell’etica classica (virtù, beni e sommo bene, felicità e beatitudine, doveri ecc.) e tratta in particolare il concetto più avanzato del suo approccio alle passioni, la generosità, di cui si indagano le fonti antiche e moderne. Al centro dell’interpretazione qui offerta è l’idea della generosità come passione che medita. Il concetto di meditazione si riferisce alla particolare natura di questa passione, che contempla la libertà e la riconosce nel prossimo, regola gli eccessi della vita affettiva e conferisce decoro e dignità. Il generoso cartesiano condivide diversi aspetti con il saggio stoico, ma se ne distingue per l’atteggiamento di apertura nei confronti delle passioni: in base alla concezione moderna, le passioni sono eventi naturali da cui provengono i piaceri di questa vita; tutto sta a regolarle in maniera tale che la ragione non ne sia travolta. Questo ideale della “metriopatia” o moderazione era già stato avanzato nel medio-stoicismo antico, ma Descartes lo ripropone nel contesto di una teoria morale che deriva dai principi di una metafisica dualistica. È soprattutto sotto questo aspetto che innova il paradigma antico della magnanimità. La questione aperta è allora cosa resti della generosità cartesiana in un contesto filosofico post-metafisico come quello contemporaneo.