Il libro presenta un'opera "spirituale e devota" di Giulio Cesare Croce che, per il carattere serio, sembra discostarsi dalle canzoni carnevalesche e dal Bertoldo. Il dramma di Cristo è qui contrapposto alle figure di Giuda e del popolo ebreo, disegnate in toni caricaturali. In un certo senso viene ancora contrapposto il Carnevale alla Quaresima. Oggi, in un mondo inebetito da un perenne carnevale, si rischia di diventare come i farisei, smarrendo il senso della tragedia e perdendo la catarsi purificatrice che ne deriva.