Sulla base delle nuove disposizioni di legge, gli ospedali psichiatrici giudiziari devono chiudere. Tra gli internati c’è chi ha commesso reati minori e potrebbe essere assegnato ai dipartimenti di salute mentale, già in difficoltà a gestire i propri pazienti sul territorio. Ma soprattutto ci sono autori di crimini efferati, malati mentali gravi che necessitano di cure e attenzioni particolari, e che troverebbero accoglienza in strutture residenziali a carattere regionale per ora esistenti solo sulla carta. Si tratta di una svolta epocale, ma emerge forte un interrogativo: qual è stata la riflessione delle istituzioni sulla cura della malattia mentale? Il problema, forse, dopo le zone d’ombra della legge n. 180, non è dove curare ma come.L’autrice ci accompagna all’interno degli ospedali psichiatrici giudiziari, rivelando le storie degli internati e il disagio degli operatori, e delineando le possibili prospettive con esperti e medici in un confronto serrato sulla cura della malattia mentale.