L’astrofisica castigliana Serena Isabella de Vivar, dopo una vita passata a decifrare i misteri dell’universo, si trova a dover risolvere gli arcani della sua antichissima casata e i laceranti dubbi di un cuore che solo avanti con gli anni conosce la passione. Quando un problema di salute le impedisce di continuare a lavorare, decide di ritirarsi nel castello di famiglia, costruito sulla rocca che sovrasta la cittadina di Burgos. Lì, ac-compagnata dall’uomo che l’ha amata in gioventù, scoprirà misteriose alterazioni nel DNA della stirpe, scale che sovvertono le leggi fisiche e giardini di rarissime piante dagli effetti particolari. Si avventurerà nella biblioteca del castello, costruita come un labirinto, e, dopo un’intensa ricerca, si troverà al cospetto della misteriosa “porta dell’Aleph”. Quella incredibile porta cela la sfida più grande che una donna di scienza possa immaginare e Serena dovrà decidere se abbandonarsi a una realtà che contraddice ogni esperienza ma che potrebbe offrirle l’opportunità unica di esplorare le inimmaginabili profondità di quell’universo che lei ha sempre cercato di conoscere. Dopo il thriller fantapolitico La danza del leone cinese (Pendragon, 2008), Giovanni Emilio Buzzelli, omaggiando Calvino, Borges e Kubin (rievocato nelle illustrazioni autografe a china, ispirate da L’altra parte), torna con un romanzo tra il giallo e il metafisico, dalla trama incalzante e ricca di colpi di scena.