La questione italiana e i repubblicani, pubblicato per la prima volta nel 1861, è un testo composto da due parti scritte in due momenti differenti. Nella prima, risalente al 1859 e apparsa sul periodico "Pensiero e azione", Mazzini afferma a chiare lettere che per lui la questione italiana è un problema di rivoluzione. Qui, dunque, dà la priorità al raggiungimento dell'unità a discapito della forma repubblicana di governo. Analizza e critica la politica di Cavour (per il quale l'Italia è un mezzo e non un fine e lo scopo da centrare è il Regno del Nord) e quella di Napoleone III. Nella seconda, concepita a Londra nel 1861, ripercorre le gesta di Garibaldi e dei Mille rimarcando il ruolo di primo piano giocato in quell'occasione dai repubblicani. Quindi, rimanendo fedele ai suoi ideali di libertà, indipendenza e repubblica, pone ai patrioti italiani due nuovi obiettivi: la liberazione di Roma e Venezia. Giuseppe Mazzini nasce a Genova il 22 giugno 1805. Rappresenta senza dubbio una figura chiave del nostro Risorgimento. Anche se l'attività cospirativa a lui connessa finisce per scontrarsi con la dura realtà, il suo credo repubblicano e anti-monarchico contribuisce in maniera determinante all'Unità d'Italia. Sensibile nei confronti della questione sociale, archivia i metodi settari propri della Carboneria e punta sul coinvolgimento delle masse. A tal proposito cruciale è la creazione nel 1831 de La Giovine Italia, a cui seguirà La Giovine Europa. Nel 1853 fonda il Partito d'azione, sostenitore del suffragio elettorale universale maschile. Arrestato più volte e più volte condannato, muore latitante a Pisa il 10 marzo 1872.
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