Da Pasquale Villari, riconosciuto come il maestro di tutti i meridionalisti, a Benedetto Croce, negato come meridionalista, Pasquino Crupi, con rigore scientifico e vibrante passione di intellettuale contemporaneo all’epoca nostra, ricostruisce la storia dei Magni Spiriti del pensiero meridionale, togliendovi polveri caliginose, incrostazioni settarie, illazioni arbitrarie. L’ultima della quale insistente sulla sua vecchiaia, che richiederebbe, perciò, la nascita d’un nuovo meridionalismo, tante volte annunciato e mai tenuto a battesimo. Ma vero è che nulla di ciò che dissero i meridionalisti di fine Ottocento e del primo cinquantennio del Novecento può essere considerato superato e che nessuna appendice malata della ricorrente ondata antimeridionale è in grado di infettare la Questione meridionale, mutandola da questione sociale a questione criminale.