Questa storia parla di fermagli, di poesie brutte, di finali che non trovano i lori inizi, di frasi non dette e di fogli accartocciati. Questa è la storia di Nina. Ed è una storia banale. Perché Nina è una ragazza normale, che a volte ama l’amore, e più spesso odia il suo lavoro. Questa storia, però, parla anche di un musicista misterioso, di amici immaginari, di ortolani a cui chiedere consigli e di un gatto di nome Pessoa. Perché, in fondo, la normalità ha un confine labile e dipende da innumerevoli punti di vista.