Seminar paper from the year 2005 in the subject History of Europe - Middle Ages, Early Modern Age, grade: 1,0, University of Bologna (Dipartimento di Paleografia e Medievistica), course: Corso: Storia del pensiero politico medievale, language: Italian, abstract: „Die Datierung des Constitutum Constantini in die Zeit vor 800 ist unmöglich, solange nicht der Nachweis erbracht ist, dass bei der Kaiserkrönung Karls die Konstantinische Schenkung irgendeine Rolle gespielt hat.“ A questa dichiarazione giunse Ohnsorge in un articolo del 1951 richiamando l’attenzione su un desideratum delle ricerche. Sfortunatamente questo campo non era stato considerato fino ad allora – la possibilità di un rapporto fra l’incoronazione di Carlo Magno e il Constitutum Constantini non era stata ancora analizzata. Forse la causa sta nel fatto che la ricerca si fosse impegnata troppo nella scoperta della data esatta di stesura del Constitutum Constantini, cercando paralleli formali in altri testi, invece di analizzare come i temi centrali si rispecchiassero nel rapporto fra papato e Impero Occidentale. Un’altra causa potrebbe essere l’opinione di Fuhrmann, uno degli esperti più famosi riguardo al Constitutum Constantini, che dice che gli effetti del testo possono essere provati solo dopo la prima metà del secolo XI. Tuttavia il desideratum è ovvio e l’incoronazione di Carlo come imperatore a Roma, per mano del Papa, apre una nuova dialettica nel campo dei rapporti fra Stato e Chiesa. Durante il secolo VIII, il rapporto fra Carolingi e papato divenne più intimo; contemporaneamente il rapporto fra papato e Bisanzio si sciolse. L’avvicinamento è da collegarsi all’espansione longobarda, che rappresentò un grande problema per Roma e per il Pontefice; in conseguenza di ciò i Papi chiesero aiuto ai Carolingi. All’inizio i Franchi non assunsero una posizione a favore del papato. Quando Gregorio III pregò Carlo Martello per avere aiuto offrendogli dominazione protettrice su Roma (739/749), Carlo preferì un’alleanza con Liutprando. Forse temette di irritare l’imperatore bizantino che a quei tempi era responsabile di Roma. Comunque, l’offerta di Gregorio III mostrò come il papato ritenesse Carlo Martello più influente del re, Teodorico IV. Dopo la morte di Carlo Martello, i suoi figli, Carlomanno e Pipino, rinforzarono la collaborazione fra la Chiesa franca e la Chiesa romana.