E questa volta il dossier vi porta fin nei recessi più profondi di una crisi strutturale delle banche e della finanza. Dove gli istituti di casa nostra speculano (nell'editoriale di Andrea Fumagalli si parla di "speculazione sulla vita") e poi falliscono, portandosi dietro i risparmi delle persone, inghiottiti nelle casse svuotate dall'incapacità e da comportamenti privi di prudenza messi in atto dal management. E mentre il decreto salva-banche si preoccupa essenzialmente di proteggere gli istituti di credito, quella della bad bank pare una soluzione che non risolve, e anzi si ammanta di un'inquietante patina di nostalgia.Uno scenario spesso drammatico, insomma, che si svela originato da un retroscena torbido, in cui si stringono relazioni pericolose tra creditori e debitori eccellenti, in cui gli "spazzini del credito" guadagnano sulle sofferenze altrui, in cui i furbetti la passano facilmente liscia. Dove chi doveva e poteva vigilare ha rivolto lo sguardo altrove per troppo tempo.