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La questione populista che ha fatto irruzione nell’agenda politica planetaria presenta un profilo non privo di contraddizioni: se tutto è populismo, nulla è più precisamente individuabile come populismo. Il caso italiano merita dunque un’osservazione specifica. Per la prima volta, infatti, due forze antagonistiche, ma assai diverse fra loro, concorrono alla guida di un grande Paese europeo. A presiedere all’operazione è una specie di contratto notarile che dovrebbe surrogare il più politico degli atti: la formazione niente meno che di un «governo del cambiamento» immaginato come l’esito di una…mehr

Produktbeschreibung
La questione populista che ha fatto irruzione nell’agenda politica planetaria presenta un profilo non privo di contraddizioni: se tutto è populismo, nulla è più precisamente individuabile come populismo. Il caso italiano merita dunque un’osservazione specifica. Per la prima volta, infatti, due forze antagonistiche, ma assai diverse fra loro, concorrono alla guida di un grande Paese europeo. A presiedere all’operazione è una specie di contratto notarile che dovrebbe surrogare il più politico degli atti: la formazione niente meno che di un «governo del cambiamento» immaginato come l’esito di una rivoluzione elettorale. Nicola R. Porro, sociologo della politica e docente universitario, propone una lettura originale del doppio populismo «di lotta e di governo». Il suo stato nascente è ricostruito attraverso vicende esemplari tratte dall’attualità e attingendo alla cassetta degli attrezzi delle scienze umane e sociali. Il partito di Salvini e il Movimento 5 Stelle si configurano sociologicamente come la Lega Nord e la Lega Sud di un Paese inquieto e disilluso. Intercettandone gli umori, i due movimenti - identificati attraverso le metafore della rete e della ruspa - sembrano interpretare una rivolta anti-élite dagli esiti incerti, non storicamente inedita ma permeata da una cultura di massa che mescola vecchio e nuovo, politica e antipolitica, feticismo della rete e nostalgie autoritarie.