Cosa rende interessante questa guida per i genitori che hanno a cuore il modo in cui i figli si accostano ai misteri del sesso? Sicuramente la simpatia.A Barbara Summa i genitori sono simpatici. Perché ha capito che hanno bisogno di saperne di più, qualche volta, ma ancora di più hanno bisogno di solidarietà; di non sentirsi così sbagliati come a volte le cose della vita e gli esperti con l’indice alzato fanno sentire; di sapere che siamo tutti sulla stessa barca, insomma.D’altra parte, i genitori che leggono libri come questo non saranno poi così disastrosi: per lo meno, si pongono delle domande. L’approccio ironico con il quale l’autrice affronta questioni che fanno tremare i polsi a tanti genitori scaturisce dalla sua doppia visuale di donna italo-olandese. E dev’essere un bell’esercizio di ironia muoversi fra il modo in cui la cultura mediterranea ti insegna a entrare in rapporto con gli affetti, col piacere e col tuo corpo, e il modo nord europeo; o abitare quello spazio sconfinato fra la “matritudine” italiana e quella olandese.È così che riesce a proporre ai genitori non un modello statico o monodimensionale: piuttosto un dialogo fra queste due “anime” (e chissà quante altre ancora), con l’intenzione di accompagnare i lettori non tanto verso un modo presunto “migliore” di agire e risolvere i problemi, quanto verso una posizione di osservatori attenti e rispettosi e insieme abbastanza curiosi e impertinenti da trovare il proprio.«Sì, e per fare i bambini bisogna mettere il pipitto qui», mi spinge le dita nell’ombelico.Gliel’abbiamo spiegato noi o ne parlano a scuola? A 7 anni io queste cose mica le sapevo. Non indago, ma mi espando subito. «No nell’ombelico, semmai nella pipitta, per questo il pipitto ha quella forma lì, per mettere meglio i semini».Sulla faccia gli compare la scritta Eureka. Cavolo, al pipitto ergonomico non ci aveva mai pensato.